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La devastante crisi dovuta alla diffusione del COVID-19 ha colpito duramente anche l’Austria, ma pare che ora, anche se lentamente e in modo graduale, gli ingranaggi della complessa ruota stiano incominciando a ripartire. A metà aprile, infatti, il governo austriaco ha mosso i primi decisivi passi per stimolare nuovamente l’economia dopo settimane di blocco forzato. Tuttavia, la riapertura di piccoli negozi e attività è stata accompagnata da restrizioni permanenti alla vita pubblica. Le mascherine caratterizzano ormai la vita di tutti i giorni, e non vengono utilizzate solo nei supermercati, nelle farmacie e nei negozi (con un’area di vendita inferiore a 400 mq), bensì anche negli stabilimenti produttivi, nei trasporti pubblici e sui taxi.
A condizione che il numero di casi di Corona Virus continui a scendere, il governo prevede il graduale rientro alla normale vita economica entro la fine di maggio. Nel dettaglio, il 2 maggio riapriranno centri commerciali, negozi (con area di vendita superiore a 400 mq) e parrucchieri; nel corso del mese riapriranno anche gli esercizi alimentari (15 maggio), le scuole (riaperture in momenti diversi in base alle diverse fasce d’età), le piscine scoperte, le strutture ricettive e turistiche e i monumenti (29 maggio). Nel frattempo, saranno di nuovo possibili le visite a parenti ricoverati in case di cura (dal 4 maggio) e riapriranno al pubblico i luoghi di culto (15 maggio). Naturalmente tutte le attività dovranno attenersi scrupolosamente alle rigorose normative e indicazioni sanitarie per la tutela della salute pubblica.
Alcune restrizioni potrebbero essere mantenute anche durante l'estate, come ad esempio il divieto di eventi pubblici e misure particolari ai valichi di frontiera, cosa che inevitabilmente andrà a colpire in particolare le industrie del turismo, della cultura e dell’intrattenimento.
Il governo austriaco, intanto, sta reagendo alle perdite finanziarie derivanti dal Lockdown obbligatorio di molte imprese, dall'aumento della disoccupazione e dal crollo delle esportazioni mediante apposite misure di sostegno. È stato istituito un fondo di gestione crisi per un importo di circa 40 miliardi di euro, che verrà utilizzato per finanziare un interessante modello contrattuale a orario ridotto; inoltre è stato creato un pacchetto di aiuti che prevede differimenti fiscali, garanzie di credito, sussidi e sovvenzioni per tutelare i posti di lavoro e mantenere la liquidità delle imprese.
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